Il progetto ‘Virginia per tutte’ invita le donne a ricamare o scrivere su tessuto frasi tratte da ‘Una stanza tutta per sé’ in diverse lingue, creando infine un’unica opera
C’è chi Virginia Woolf la legge, chi la studia, chi la porta nella mente e nel cuore e anche chi la ricama.
Patrizia Fratus, che lavora nelle case rifugio per vittime di violenza, ha letto il celebre saggio femminista di Virginia Woolf ‘Una stanza tutta per sé’ con le ospiti. Si è così resa conto di come la letteratura femminista non venga tradotta in molte lingue, tra cui cinese e arabo e rimanda dunque sconosciuta in certe culture. Ha deciso quindi di lanciare il progetto ‘Virginia per tutte’ che invita le donne all’azione.
Ricamare le parole
Chi vuole partecipare riceverà una frase (in italiano) tratta dal celebre saggio woolfiano che dovrà poi ricamare (l’uso del ricamo è trasversale a molte culture) o scrivere nella propria lingua madre, con un filo o un pennarello indelebile rosso, su tessuti bianchi di dimensioni 30 x 40 cm. Se la partecipante è italiana cercherà una donna di un’altra lingua che traduca e ricami (o scriva) lo stesso verso. I due tessuti verranno poi cuciti insieme in modo da avere, su ciascun lato, le due diverse versioni della stessa porzione di testo.
L’emancipazione? Universale
Al termine verrà dunque creata un’opera collettiva, fatta da bandiere multilingue, che verrà proposta come installazione nelle città di Brescia e Bergamo, capitali della Cultura nel 2023. I fondi raccolti dalla vendita delle opere andranno ai Centri Antiviolenza che li useranno per acquistare libri in diverse lingue.
‘Una stanza tutta per sé’ diventa così un progetto multietnico, a dimostrazione che il messaggio di Woolf sull’emancipazione femminile è universale, può e deve essere conosciuto.
E così Woolf avrà un ricamo tutto per lei, un’intera sua opera tradotta in tante lingue e rielaborata attraverso con ago e filo attraverso le mani sapienti delle donne.
Per partecipare al progetto “Virginia per tutte” basta inviare una mail a patrizia@patriziafratus.com o accedere alla pagina Facebook: Virginia per tutte o Instagram: Virginia per tutte.
Per maggiori informazioni rimandiamo all’articolo scritto dalla psicologa, appassionata di arti tessili, Francesca Romana Innocenzi nel suo blog Per filo e per senso