Foulard rosso come elmetto, bracciale di rame come scudo: un’imprenditrice agricola esemplare in “Tua moglie è una diavola!”, di Gemma Pacella. Italia, 2020
 

Le 3.30 del mattino. Lei si alza con gesti lenti per non destare il marito che le dorme accanto. Assorta nei suoi primi pensieri, prepara la colazione, non riesce proprio a carburare se non mette qualcosa nello stomaco. Con la giusta dose di energia, si lava velocemente il viso, un po’ di latte detergente, un po’ di lacca tra i capelli corti e, soprattutto, indossa la sua “corazza”: un bracciale di rame e un foulard, rigorosamente rosso, sul capo che la ripara da tutto ciò che il cielo vorrà riservarle.

Il suo ‘oro rosso’

Una volta pronta corre ai suoi lavori. Pensa subito ai cani e gatti e poi va a liberare le sue galline. Aprire la porticina del pollaio è un rituale che le regala sempre un senso di armonia: vedere quelle creature così semplici correre e quasi svolazzare verso la libertà la emoziona. Terminata la routine mattutina, arriva l’ora di andare nei campi, la sua vera, indomabile passione!
Ama la sua terra, gli alberi, ama gestire e coordinare i suoi raccolti. Le stagioni ed il terreno non hanno segreti per lei e lei non ha mai avuto dubbi nella scelta di donare la sua vita alla loro cura.
A seconda delle stagioni si muove con disinvoltura tra la maggese e le diverse colture che ha dedicato ai campi. Se la fotografassimo ad agosto la troveremmo sicuramente nei campi di pomodoro, il suo “oro rosso”. Scandisce il lavoro dei collaboratori e delle collaboratrici, preparando caffè e brioche a metà mattinata e, per il pranzo, un panino e un po’ di birra, poca, però, “se no viene sonno e bisogna lavorare ancora fino al crepuscolo”.
Si sa, le ore in agricoltura non vanno sprecate, ognuna è un prezioso contenitore per raccogliere i frutti della terra.

Non è più “la moglie di”

Le merende che prepara per tutti e tutte sono il riflesso materno del suo lavoro, lei è il punto di riferimento dell’azienda: coordina e crea ogni giorno le fondamenta dell’attività. Ci sono voluti anni perché le fosse riconosciuta questa autorità. L’ambiente di campagna è sempre stato un ambiente maschile e lei, negli anni, ha dovuto affrontarlo con orgoglio, passione e forza: foulard rosso come elmetto, bracciale di rame come scudo ma soprattutto il suo fiero sguardo come dardo per affrontare i contadini con cui ha a che fare ogni giorno e che, a volte, ancora faticano a riconoscerle il ruolo di imprenditrice che si è faticosamente costruita, mattoncino dopo mattoncino.
Da anni non è più “la moglie di”, ma il centro della loro piccola impresa meridionale.
Sicura e armoniosa, ora guida il suo furgoncino rosso e vende i suoi prodotti in tutti i mercati limitrofi, senza mai rinunciare ad esprimere la sua femminilità.

Tailleur rosso e collana di perle

C’è un giorno in particolare in cui le piace abitare la casa e viversi la città, accanto ai suoi campi: la domenica si spoglia dell’armatura e, dopo i servizi delle prime ore, tira fuori il tailleur blu, la collana di perle e, per le occasioni speciali, i cerchi d’oro alle orecchie.
Alla guida della sua macchina e con la compagnia della cognata, parte alla volta del Paese per la messa delle undici, ritrovare amiche e amici e concedersi chiacchiere leggere.
Ma il momento più bello, di quel ‘giorno di riposo’, inizia quando indossa quel grembiule buono a fasciarle i fianchi, ma che non riesce a scalare l’orizzonte del suo seno prosperoso: è il rito del “pranzo della domenica”. Di lì a poco, arriveranno le sue figlie e le sue adorate nipoti. Con questo pensiero felice e al suono di “Marina, Marina” impasta la pizza, assembla la parmigiana, cuoce il sugo per le lasagne, frigge le cotolette e inforna le patate al rosmarino.

“Per vedere se ce la faccio”

Il suo canto a voce piena sembra ringraziare la terra per gli odori e gli aromi che le dona. Quell’energia travolge anche suo marito, intento a leggere il giornale o a lavorare in officina, pronto a scattare non appena il grido di richiamo, quello che racconta della loro complicità, si spanderà nell’aia della loro casa di campagna: “Uaaagliòòò”. Meglio affrettarsi e non farla aspettare!
Alla visione dei suoi cari, il suo lavoro trova un senso in più, perché anche le ore passate insieme la ricaricano per una nuova settimana da dedicare alla fatica dei campi. Una volta, la nipotina, che nelle sue rughe ritrovava quella stanchezza, accarezzandole le aveva chiesto “Ma perché lo fai?”.
“Per vedere se ce la faccio!”.
E sua nipote lo capì quando un giorno arrivò un uomo alto, sporco di terra e di grasso di motore che, piangendo a dirotto, urlò verso il nonno: “Tua moglie è una diavola”. Lei lo aveva rimproverato un giorno nei campi, alla presenza degli altri e delle altre, reagendo ad un suo meschino sotterfugio.
Lei non sopporta le bassezze, i pettegolezzi. Ma più di ogni altra cosa, odia chi manca di rispetto alla sua lotta di libertà, con sé stessa, per sé stessa.

Il suo sguardo ha la luce di una donna forte, libera e sovrana

Quella profonda e autentica ricerca di sé le aveva portato via il tempo della scuola e ne aveva modellato il corpo, la pelle scura sotto il sole, le forme morbide ma toniche per il costante movimento tra le terre e le mani dure per il lavoro incessante. Non se ne era rimasta in casa a badare al marito. Il suo sguardo ha la luce di una donna forte, libera e sovrana che ha preso il timone della propria libertà e, oggi, rappresenta un faro anche per le altre donne dell’ambiente che abita e che trovano in lei un fervido desiderio di caratterizzarsi, di essere donna libera in cucina, nella terra e in città.
Lei non è né in casa, né in chiesa, né nei campi. Lei è ovunque!

Gemma Pacella - Virginia Woolf ProjectGemma Pacella, nata nel 1989 in Puglia e cresciuta tra donne: la nonna che le ha mostrato il femminismo in campagna, la mamma che le ha insegnato il femminismo in città e attraverso i libri, le due sorelle più grandi che la tengono ancora per mano. La ricerca della storia vivente delle donne la appassiona profondamente, così la loro scoperta la manda in brodo di giuggiole. Prova a scriverne in prosimetro.


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