‘Flush – Una biografia’ capitolo 1 Three mile cross | Passeggiando con Flush lungo la Passeggiata Virginia Stephen Woolf
‘Flush – A biography’ chapter 1 Three mile cross | Strolling with Flush along the Virginia Stephen Woolf Walk
FLUSH – Una biografia
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Three mile cross
FLUSH – A biography
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Three mile cross
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FLUSH – UNA BIOGRAFIA
Riassunto del capitolo 1 – Three mile Cross
Moltissimi anni fa la Spagna si distingueva a stento dalla creazione del mondo. Ma gli anni sono passati e si è riempita di vegetazione, lì dove c’è vegetazione ci sono i conigli e dove ci sono i conigli ci sono i cani. Ci sono molte teorie del perché hanno chiamato così lo spaniel, alcuni dicono che i soldati cartaginesi stanziati in Spagna ogni volta che vedevano un coniglio urlavano “Span Span” che vuol dire appunto coniglio, ecco da qui il nome Spaniel dato al cane che cacciava questi conigli. Alcuni studiosi affermano invece che la parola Spagna non abbia nulla a che fare con la parola cartaginese span. Altri pensano che gli uomini dessero agli spaniel dei nomignoli “dispregiativi” per chiamare i loro amati cani in modo affettuoso.
Lo spaniel è un cane di estremo prestigio, infatti erano in pochi a possederlo, non ché costasse una sterlina. I pregi di uno spaniel sono molto ben indicati: la linea della testa deve essere morbida e seguire la curva regolare del muso, gli occhi devono essere grandi ma non sporgenti ed il suo sguardo deve lasciar trasparire dolcezza.
Flush era nato nei primi mesi del 1842, nessuno però sapeva la data precisa. I suoi primi mesi di vita li passò a Three Mile Cross. La famiglia Mitford era ormai caduta in rovina, ma Flush cresceva ugualmente bene, con un carattere allegro e giocoso. Miss Mitford giocava a carte con il padre ormai vecchio, poi quando egli si appisolava scriveva per ore e ore. Poi arrivava l’ora di portare a spasso i suoi cani. Flush, felice, saltellava per la stradina verde e sentiva milioni di odori, odori di volpe, di lepre e guizzava via, correndo per i campi, sempre più lontano, felice e spensierato. La sua padrona lo chiamava da lontano agitando l’ombrello. Già da cucciolo c’era qualcosa in Flush di affidabile, di solido. A Miss Mitford furono proposte ben quindici sterline in cambio di Flush, era una somma altissima considerando che il padre di Flush era stato pagato cinque sterline in più. Con quei soldi poteva ripagare i debiti, rifare il guardaroba e mettere a nuovo i mobili e le poltrone, ma non voleva vendere il suo amato cagnolino Flush.
Voleva tenere Flush perché aveva un valore affettivo troppo grande e soprattutto voleva che fosse il regalo per un’amica. Voleva regalarlo ad Elizabeth Barrett, costretta in casa per la sua malattia. Sapeva che il sacrificio era immenso, ma sapeva anche che Flush sarebbe stato più che bene insieme a lei. Miss Mitford andò finalmente a Wimpole Street godendosi quella pace e tirando un sospiro di sollievo e ammirando quella meravigliosa città. Flush non era mai stato in un tale luogo, era abituato al cottage in cui viveva. Era molto stupito, ma non per quello che vedeva, bensì per quello che annusava. Sentiva un delizioso profumo d’arrosto, di pollame ripieno, sentiva anche odore di cedro, sandalo, mogano, profumi di corpi femminili e maschili, di domestici e domestiche, di fuliggine, sigaro, vino e tanti altri ancora.
Esplorò in modo molto scrupoloso tutta la casa, si accorse anche della presenza di altri cani. Ad un certo punto, sentì la porta chiudersi dietro di lui, la sua padroncina non era più insieme a lui. Si era sentito solo ed abbandonato, grattava freneticamente la porta e sentì un rumore di passi… passi che scendevano, che andavano verso il basso, erano quelli della sua amata padroncina. Ogni scalino che la padrona scendeva gli metteva ansia, fin quando sentì il portone sbattere, era perduto. Miss Mitford lo aveva abbandonato e il povero cagnolino era stato pervaso da una grande angoscia e disperazione. Una voce lo chiamò ma non la sentì, lo richiamò, Flush pensava di essere solo, ma non era così. Flush corse verso il divano, lì c’era una signora sdraiata. Si osservarono a lungo, erano così simili che tutti e due nella loro mente pensarono: “Ma quello sono io”. Allo stesso tempo erano molto diversi, lei parlava e lui era muto, lei era una donna e lui un cane. Si fissarono ancora per qualche secondo e subito dopo Flush con un salto si posizionò sul sofà, sulla copertina intorno ai piedi di Miss Barrett, luogo in cui sarebbe stato per sempre.
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FLUSH – A BIOGRAPHY
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Many years ago Spain distinguished itself with difficulty from the creation of the world. But as time went by, it filled up with vegetation; where there is vegetation there are rabbits and where there are rabbits there are dogs. There are many theories about the reason why the Spaniel was named like that: some people say that every time Carthaginian soldiers, settled in in Spain, saw a rabbit, they shouted “ Span, Span” and this word means rabbit; from that moment the name Spaniel was given to the dog that hunted rabbits. On the other hand , Some scholars assert that the word Spain has nothing to do with the carthaginian word Span.Others think that men gave the Spaniel disparaging nicknames to call their beloved dogs using affectionate names. The spaniel is a dog of extreme prestige, sure enough just few people had them because it didn’t cost little. The merits of a spaniel are well stated: the head line has to be soft and follow the regular curve of the face, the eyes have to be big but not bulging and his gaze has to shine sweetness.
Flush was born early on in 1842 but no one knew the exact date. He spent the first months of his life at Three Mile Cross. The Mitfords went to ruin but Flush grew up well anyway showing a lively and playful character. Miss Mitford played cards with her old father but when he fell asleep, she wrote for hours. Then would come the time to walk her dogs. Flush hopped happily along the green narrow path and sniffed millions of smells, smell of foxes, smell of hares and darted away running through the fields, farther and farther, happy and light-hearted. His mistress called him from afar waving her umbrella. There was formerly something reliable and strong in Flush when he was a puppy. Miss Mitford was presented with 15 pounds in exchange for Flush and it was a great amount of money considering that Flush’s dad had been paid 5 pounds extra. Thanks to that money she could repay her debts, refresh her wardrobe and renew her furniture and armchairs, but she didn’t want to sell her beloved little dog, Flush.
She wanted to keep him because of the enormous emotional value and above all she wanted to give him to a friend of hers. She wanted to give him to Elisabeth Barrett, forced at home because of her illness. She knew that the sacrifice was immense, but she also knew that Flush would be really fine with her. Finally miss Mitford went to Wimpole Street enjoying that peace and breathing a sigh of relief, admiring that wonderful city. Flush had never been in such a place, he was used to the cottage he lived in. He was really astonished, not for the things he saw, but for what he sniffed. He smelt a delicious fragrance of roast, of stuffed poultry and he also smelt a fragrance of citron, sandalwood, mahogany, perfumes of female bodies and male bodies, of maids and butlers, of soot, cigar, wine and a lot of other smells.
He explored the whole house scrupulously, he also realised that there were other dogs. At a certain point he heard the door closing behind him and his mistress wasn’t there with him anymore. He felt alone and abandoned, he scratched the door frantically and heard a noise of steps…steps that went downwards. They were the steps of his beloved mistress. Every step that his mistress took downwards, made him feel anxious, until he heard the front door slamming. He was lost. Miss Mitford had abandoned him and the poor dog felt himself filled with a terrible anguish and despair. A voice called him but he didn’t hear it; then the voice called him again. He thought he was alone, but he wasn’t. Flush ran towards the sofa and there stood a woman lying down on it. They stared at each other for a long time. They were so similar that they both thought “ But that’s me”. At the same time they were really different, she talked and he was silent, she was a woman and he was a dog. They stared at each other again for a few seconds and soon after Flush jumped onto the sofa and positioned himself on the blanket around Miss Mitford’s feet, a place where he would stand for ever.
Pannelli della mostra itinerante e del percorso pedonale Passeggiata Virginia Stephen Woolf
Panels of the traveling exhibition and the pedestrian walkway Virginia Stephen Woolf Walk
Capitolo 1 Chapter 1
Progetto Ic Cazzulani di Lodi (anno 2020-21)
‘Passeggiando con Flush’
1° premio VIII Concorso nazionale ‘Sulle vie della Parità’ di Toponomastica femminile
con Virginia Woolf Project – Se non ora quando? Snoq Lodi – Comune di Lodi
Project by Cazzulani institute – Lodi (year 2020-21)
‘Strolling with Flush’
1st prize VIII National Competition ‘On the streets of Parity’ of Toponomastica femminile (Female toponymy)
with Virginia Woolf Project – Se non ora, quando? (If not now, when?) Snoq Lodi – Municipality of Lodi.
…
capitolo 1/2/3/4/5/6 – chapter 1/2/3/4/5/6
Lavoro realizzato dalle/dagli studenti del I.C. Francesco Cazzulani di Lodi per
Sulle vie della parità – concorso nazionale
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