Per Lorenza, che va male a scuola a causa del dialetto, i libri sono occasione di gioia ed emancipazione: da Piccole donne a Orgoglio e Pregiudizio fino ad ottenere la borsa di studio vincendo un concorso di scrittura
Per imparare l’italiano e riscattarsi Lorenza inizia a leggere a perdifiato, grazie al sostegno della mamma Crocetta: per lei i libri, oltre ad aprirle mondi meravigliosi, rappresentano un’opportunità di crescita e di riscatto. Ecco la splendida storia scritta per Virginia Woolf Project – ViWoP da Vincenza Russotto
“Era giorno di ricevimento, e i genitori in piedi in fila indiana attendevano il loro turno per parlare con gli insegnanti seduti in cattedra.
Crocetta teneva la mano della figlia, orgogliosa che Lorenza frequentasse la prima media. Lei si era fermata alla quinta elementare e considerava una fortuna che i suoi figli potessero continuare gli studi.
La Professoressa di italiano di Lorenza era una donna piccoletta e severa, Crocetta la guardava con fiducia aspettando buone notizie. Gli studi alle elementari erano stati facili per Lorenza che se l’era sempre cavata da sola, d’altronde lei, Crocetta, non aveva tempo di aiutarla a fare i compiti perché lavorava tutto il giorno. Lorenza non aveva mai avuto bisogno di essere spronata, e alla fine di ogni anno era stata promossa, sempre con buoni voti.
Leggere, leggere, leggere!
Perciò Crocetta rimase stupita quando la Professoressa disse che Lorenza si esprimeva spesso in dialetto, e scriveva male in italiano. Non se lo aspettava, eppure dovette riconoscere che in casa si parlava quasi solo in dialetto e l’insegnante non stava esagerando. La guardò negli occhi e le chiese cosa potesse fare per migliorare l’italiano di sua figlia. Ebbe una sola risposta: fatela leggere, leggere, leggere, non solo i testi di scuola ma anche libri di narrativa, adatti alla sua età.
Crocetta uscì dalla scuola senza lasciare la mano della figlia, e si diresse verso l’unica cartolibreria del paese. La chiamavano “la bottega dello studente”, ed il proprietario era detto da tutti “il Professore” perché era affabile e preparato.
Con fermezza Crocetta riferì al Professore il colloquio avuto con l’insegnate e chiese aiuto. Il Professore, dopo aver ascoltato con attenzione, prese un po’ di libri adatti all’età di Lorenza e di ognuno diceva anche il prezzo.
La famiglia di Crocetta era modesta e viveva di agricoltura, ma lei era riuscita ad aprire una piccola bottega alimentare, grazie al negozio poteva permettersi agi che in un’altra famiglia contadina sarebbero stati solo sogni. Così comprò i primi tre libri: Piccole donne, L’isola del tesoro e La capanna dello zio Tom.
Un mondo nuovo, meraviglioso, incredibile
Lorenza, vicino a lei, era emozionata. Promise alla madre che li avrebbe letti tutti con attenzione, anche due volte.
Quella sera, seduta sul letto, stringeva tra le mani il primo libro che aveva scelto, Piccole donne. Guardava la copertina e si beava dei suoi colori; lesse prima la vita dell’autrice, sfogliò un po’ le pagine, poi finalmente iniziò a leggere il primo capitolo. Presto capì che sotto i suoi occhi e fra le sue dita si apriva un mondo nuovo, meraviglioso, incredibile. Le protagoniste erano descritte così bene che le sembrò di conoscerle da sempre e quei paesi mai conosciuti sembravano improvvisamente fare parte della sua vita. Inutile dire che quella notte dormì poco e lesse moltissimo, e così nelle notti seguenti finché non ebbe letto tutti e tre i libri. Poi li rilesse di nuovo, finché trovò il coraggio di dire alla mamma che aveva bisogno di altri libri.
Crocetta non si lasciò preoccupare dalla nuova spesa, anzi divenne cliente fissa del Professore, e ogni tanto si faceva raccontare dalla figlia le belle storie che lei riviveva sempre con grande entusiasmo. Poi, all’inizio della terza media, il Professore tra gli altri volumi le vendette anche un’edizione ridotta di Orgoglio e Pregiudizio.
Conobbe Jane Austen e se ne innamorò
Fu così che Lorenza conobbe Jane Austen e se ne innamorò. Soprattutto si innamorò di Elisabeth, la protagonista, e come lei voleva essere forte, complessa, padrona dei suoi sentimenti, della sua volontà, ironica, capace. Lesse quel libro decine di volte, quando si sentiva debole, piccola e inadeguata pensava ad Elisabeth, rileggeva qualche brano e si sentiva subito meglio.
Durante l’anno la Professoressa di italiano che, pur avendo notato i miglioramenti, non la lodava mai, annunciò alla classe un concorso di scrittura per ragazzi della scuola media, con una borsa di studio offerta dal Ministero. Naturalmente la Professoressa caldeggiò la partecipazione dei compagni con i voti più alti, ma anche Lorenza volle partecipare. La prova consisteva in un tema di quattro pagine e la traccia chiedeva di parlare di un libro e di un personaggio che aveva colpito il lettore. Non poteva esserci traccia più bella!
Coraggio e lungimiranza
Lorenza scrisse e scrisse senza mai fermarsi, parlò del “suo” libro, di Lizzy, dei suoi sentimenti e sicuramente ci mise il cuore e non solo quello, perché vinse la borsa di studio che consisteva in 150.000 lire per ogni anno di scuola superiore e quindi per cinque anni. Erano tanti soldi, bastavano per pagare tutti i libri che le sarebbero serviti per la scuola, e ne avanzavano per un bel po’ di romanzi e per qualche indumento nuovo per andare al liceo vestita dignitosamente.
La notizia rese orgogliosi i genitori e soprattutto Crocetta, che non avrebbe potuto ricevere dalla figlia ringraziamento più grande per il suo coraggio e per la sua lungimiranza.”
Vincenza Russotto, dopo aver svolto la professione medica, è ora in pensione. E’ alla sua terza pubblicazione per Virginia Woolf Project.
Le altre sue pubblicazioni:
‘Non ci sono lavori da maschi’
Leggi le altre storie ambientate in Sicilia:
La raccattastorie
La madre ritrovata
Invia anche tu la tua storia qui
Home italiano – Home english