Nella tesi di laurea ‘Becoming Virginia Woolf: i diari e le lettere’ Serena Ammendola, dopo il debutto in società e il rito del tè, ci porta a scoprire una Virginia alle prese col ritorno ‘spettrale’ in quella Cornovaglia che le ispirerà Gita al faro
Il debutto in società, con la sorella Vanessa, l’insofferenza per l’ora del te, che significava ricevere con le dovute maniere parenti e conoscenti, divenuti assidui durante l’anno di malattia del padre. Ma anche il ritorno in Cornovaglia alla riscoperta dei luoghi dell’infanzia. A farci scoprire questi aspetti relativi ad una giovane Virginia Stephen Woolf è Serena Ammendola, nella tesi di laurea ‘Becoming Virginia Woolf: i diari e le lettere’ sostenuta nell’anno accademico 2020-21 presso il Corso di Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Moderne del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria.
Parte seconda
Spettri in Cornovaglia
Nell’estate del 1905, dal 10 Agosto al 5 Ottobre, Virginia e i fratelli trascorrono le vacanze a Trevose View, in Cornovaglia, a pochi chilometri dalla località di villeggiatura di St Ives dove avevano passato le estati spensierate dal 1882 al 1894 quando la madre Julia era ancora n vita. “Anni dopo, nel 1927, con ‘To The Lighthouse’ (Gita al faro), Virginia farà rivivere su carta i suoi ricordi e i suoi genitori, ispirandosi a St Ives per le descrizioni paesaggi e luoghi – sottolinea Ammendola -. Le lettere, ma soprattutto il diario (15 voce per 56 giorni), che la giovane autrice scrive dalla Cornovaglia riflettono l’atmosfera spettrale in cui il posto sembrava immerso, come fosse sospeso nello spazio e nel tempo”. Il primo elemento è il treno, quasi magico, che li riporta a ritroso nel tempo verso quei luoghi.
Le estati da bambini a Talland House
Poi c’è la visita serale a Talland House: “Virginia comprende che il luogo che aveva rievocato tante volte nei ricordi non può riprendere sostanza nel presente, così come i giovani Stephen, ormai adulti, non avrebbero potuto entrare a Talland House con lo stesso spirito che li animava da bambini.” – sottolinea Ammendola, citando poi le parole di Virginia: “Siamo rimasti lì come fantasmi all’ombra della siepe e appena abbiamo sentito rumore di passi siamo tornati indietro». “Il ritorno in quei luoghi coincideva, effettivamente, con la ricerca di uno spettro – aggiunge la studiosa -: Julia Stephen”, che Woolf aveva poi definito “la cattedrale” della sua infanzia. “Attratta dalla forza magnetica del legame materno, Virginia compie in Cornovaglia quello che, più che una vacanza, sembra un pellegrinaggio” – scrive Ammendola.
Nei testi Stephen-Woolf sperimenta anche la scrittura descrivendo personaggi e luoghi, le onde che hanno caratterizzato i suoi scritti ma anche le passeggiate nell’entroterra. Poi c’è il rientro a Londra, alla vita più frenetica, al circolo di Bloomsbury ma, conclude la relatrice, “in una lettera a a Violet poco prima di tornare, Virginia aveva domandato: «Esiste al mondo […] qualcosa di simile alla Cornovaglia?».
Leggi la prima parte della tesi: Diventando Virginia Woolf
Serena Ammendola Nata e cresciuta a Lamezia Terme, da sempre appassionata di disegno, arte e letteratura, soprattutto inglese. Neolaureata in Lingue e Letterature Moderne all’Università della Calabria con una tesi dal titolo Becoming Virginia Woolf: i diari e le lettere. Nel tempo libero scrive, disegna e traduce.
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Leggi le altre tesi pubblicate su Virginia Woolf Project:
- One moment I’m happy; next I’m miserable di Giada Saturno, che confronta le figure femminili nei racconti di Virginia Woolf e Katherine Mansfield, nell’articolo Come una donna in un mondo di uomini
- A Street of One’s Own: lo spazio della flâneuse in Virginia Woolf di Valentina Borla