Chi è Adeline Virginia Stephen Woolf, scrittrice, saggista, intellettuale inglese. Con le sue opere ha cambiato i canoni della letteratura, coi suoi saggi ha posto le base per il femminismo della differenza e del pacifismo
Virginia Woolf (25 gennaio 1882 – 28 marzo 1941) è stata una scrittrice, saggista, intellettuale britannica.
Virginia Woolf: la biografia
É figlia di Sir Leslie Stephen e di Julia Prinsep-Stephen, entrambi vedovi e già con figli. La madre morì nel 1895 quando Virginia aveva solo 13 anni: un lutto che la segnò profondamente. Non ebbe accesso all’istruzione pubblica ma compì gli studi in casa. Molti suoi ricordi, di cui scrisse nei sui diari e di cui traspare nelle sue opere (Gita al faro, Le onde), sono legati alle estati trascorse nella casa al mare a Saint Ives, in Cornovaglia dove la famiglia trascorreva alcuni mesi fino alla morte della madre.
Nel 1905, dopo la morte del padre, fondò, con la sorella Vanessa, cui era molto legata, il fratello Thoby e altri amici scrittori, intellettuali, filosofi e artisti, il Gruppo di Bloomsbury, un circolo liberale e anticonformista tra i più influenti nell’Inghilterra di inizio Novecento.
ll marito Leonard, la Hogarth Press e Vita Sackville
Insieme al marito Leonard, Virginia nel 1917 fondò la casa editrice Hogarth Press, che in quasi trent’anni di attività (1917-1946) stampò 525 libri: tra questi molta parte delle proprie opere ma anche di nuovi talenti letterari, autrici e autori prestigiosi.
Fu amica e amante di Vita Sackville West , nobildonna e scrittrice che le ispirò il romanzo ‘Orlando: il loro epistolario è raccolto in “Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d’amore e desiderio” a cura di Elena Munafò (editrice Donzelli).
Virginia soffriva di una precaria salute mentale e solo la vicinanza di amiche e amici più cari, del marito Leonard e la sua attività di scrittrice riuscivano a sollevarla da profondi stati d’ansia. Nel racconto autobiografico Momenti di essere e altri racconti Woolf riportò che lei e la sorella Vanessa Bell subirono abusi sessuali da parte dei fratellastri George e Gerald Duckworth. Questo, con la morte prematura della madre, ha sicuramente influito sui frequenti esaurimenti nervosi.
Virginia Woolf: il suicidio
Il il 28 marzo 1941 Virginia si allontanò da Monk’s House. Sulle rive del fiume Ouse mise dei sassi nelle tasche del cappotto e si immerse nel fiume. Il suo cadavere fu ritrovato il successivo 18 aprile. Le ceneri di Virginia Woolf riposano sotto a due olmi, accanto a quelle del marito, nel giardino della Monk’s House.
Virginia Woolf: le opere
Con i suoi romanzi, (i più famosi: La signora Dalloway, Gita al faro, Le Onde), Virginia Stephen Woolf ha scardinato i canoni della letteratura, imprimendo una narrazione che segue il ‘flusso di coscienza’ del pensiero dei personaggi anziché le trame canoniche e quindi a lei dobbiamo molte forme di narrazioni, scritte e cinematografiche, moderne.
Ma con romanzi come Orlando, in cui il personaggio nasce uomo e dopo secoli diviene donna, e soprattutto con saggi come il celebre ‘Una stanza tutta per sé‘ o ‘Le tre ghinee‘ Woolf pone anche le basi del femminismo della differenza, quello che va oltre la parità di genere, di diritti o salari. Quello che ci fa capire che Judith, ipotetica sorella di Shakespeare, esempio utilizzato da Virginia Woolf nel saggio ‘Una stanza tutta per sé’, a differenza del celebre fratello William, è condannata all’oblio perché non ha una rendita annua che la renda economicamente indipendente e, appunto, non ha una stanza tutta per sé, uno studio dove, affrancata dalle faccende domestiche, dal soddisfacimento dei bisogni familari, possa avere lo spazio fisico e mentale per pensare, scrivere, seguendo il proprio flusso di coscienza.
Virginia Woolf: pacifismo e femminismo della differenza
Se la parità economica e intellettuale è necessaria per le donne, tuttavia, Virginia Woolf rompe gli schemi anche per quanto riguarda le istanze del femminismo, quando ancora in Inghilterra e nel mondo le suffragiste ancora combattevano per il diritto di voto e per i diritti più basilari. Quando, ieri come oggi, a distanza di un secolo, chiedevano pari accesso alle cariche pubbliche e parità salariale. Tutta l’opera di Virginia Woolf è imperniata di femminismo, a partire dal racconto Phyllis e Rosamond che dà origine al Virginia Woolf Project in cui si sottolinea l’importanza che le donne si raccontino, sino alla progressiva emancipazione delle personagge.
Quello delineato con grande anticipazione sui tempi da Virginia Woolf e che fa di lei una icona è però il femminismo della differenza che, nel saggio ‘Le tre ghinee’ emerge insieme al pacifismo di Virginia Woolf (la quale, anagraficamente, ha attraversato due guerre mondiali) . Nel celebre trattato, a chi la interroga su come fermare la II guerra mondiale ormai alle porte, lei risponde non solo che le donne devono avere accesso alle università, alle professioni, ma che le donne sono come una società delle estranee a cui la guerra non appartiene, differenziandosi profondamente dal pensiero maschile e patriarcale.
“Come donna non ho patria – afferma Woolf – come donna la mia patria è il mondo intero”
è la forza del suo pensiero rivoluzionario.
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