Con “A Street of One’s Own: lo spazio della flâneuse in Virginia Woolf”, un primo stralcio della tesi magistrale di Valentina Borla, il Virginia Woolf Project inaugura la nuova sezione dedicata a studi che riguardano la scrittrice inglese.
Nella stanza di Virginia
La nuova sezione si chiama ‘Nella stanza di Virginia’ perché è uno spazio dedicato a chi vuole entrare nel mondo woolfiano, nei romanzi, nei racconti e nei trattati che hanno segnato profondamente, sia nella forma che nei contenuti, la cultura, la letteratura e, non da ultimo, il femminismo degli ultimi cento anni.
Virginia Stephen Woolf, come donna e come scrittrice, oggi, è quantomai attuale, ed è quindi oggetto costante di studi, di riletture e interpretazioni, che spaziano dalle aule universitarie agli approfondimenti letterari, dalle mete turistiche al cinema.
Associazioni come l’Italian Virginia Woolf Society , partner del nostro progetto, promuovono analisi su piani differenti delle opere woolfiane, attualizzandole.
Il Virginia Woolf Project vuole in primo luogo raccogliere l’eredità della scrittrice dando voce alle donne, rimaste troppo a lungo, ,come sottolineava Virginia,, “accalcate nell’ombra”.
Ma intende anche offrire l’opportunità di accedere a tesi e studi che aprano nuove visioni, pongano l’accento sul complesso mondo woolfiano, come un faro gettino nuova luce su percorsi specifici che ci conducano all’essenza di questa scrittrice straordinaria.
‘A street of one’s own’
Ad inaugurare Nella stanza di Virginia è un primo stralcio della tesi di laurea di Valentina Borla, che pubblichiamo per gentile concessione dell’autrice.
Si tratta dell’introduzione e di parte delle conclusioni della tesi di laurea magistrale ‘A Street of One’s Own: lo spazio della flâneuse in Virginia Woolf’ con cui Valentina Borla, 25 anni, ad aprile 2020, si è laureata in Culture Moderne Comparate all’Università degli Studi di Torino. Nel testo la studiosa ci porta a conoscere quella ‘strada tutta per sé’ che Woolf compie, e fa compiere alle figure femminili che popolano i suoi romanzi, come flâneuse, donna che decide di aprire la porta per uscire da sola dall’abitazione, allontanandosi dal focolare domestico.
“Mentre cammina per le strade l’autrice costruisce trame e personaggi. – scrive Borla –. Sono questi i primi passi che caratterizzano il processo narrativo di Woolf, per cui le pagine dei suoi scritti sarebbero da leggere, in primo luogo, come una mappa“.
Sono i primi passi della ‘passeggiata letteraria’ che apre alla modernità del racconto e che oggi è uso stilistico narrativo non solo in letteratura ma anche nelle altre forme espressive, tra cui il cinema.
“Punto di riferimento costante del mio lavoro – precisa Borla – è il continuo dialogo tra le annotazioni diaristiche e i contributi saggistici di Woolf, che costituiscono l’impalcatura della scrittura romanzesca e meglio definiscono i metodi di scrittura, ricchezza a mio avviso imprescindibile per un lettore che vuole comprendere più da vicino l’amore dell’autrice per la sua città, per la vita”.
Di seguito, dunque, introduzione e parte della conclusione della tesi: ma la dottoressa Borla sta già preparando per il Virginia Woolf Project alcune sintesi tematiche del suo studio che ci aiuteranno a scoprire ancora tante cose su Virginia Woolf.
Valentina Borla, 25 anni, provincia di Torino, è neolaureata al corso di laurea magistrale in Culture Moderne Comparate all’Università degli Studi di Torino.
Redattrice per giornali online, aspira a lavorare come docente di lettere presso la scuola secondaria.
Appassionata di viaggi, di letteratura, arte e fotografia, nel tempo libero scrive racconti e poesie. Cura il blog personale Scrivo solo quando piove
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