Dal dicembre 1940 al 28 marzo 1941, quando Virginia Woolf si tolse la vita, si occupò della malattia mentale della scrittrice, su richiesta del marito Leonard

Octavia Wilberforce (1888-1963) è stata una medica inglese che ha svolto la professione nonostante l’opposizione dei suoi genitori. Praticava a Brighton, e gestiva un rifugio per donne vicino a Henfield. Ha trattato la malattia mentale di Virginia Woolf negli ultimi periodi della sua vita; era anche amica di più membri del gruppo di Bloomsbury, di cui Virginia Stephen e il marito Leonard Woolf fecero parte.

Octavia rifiutò il matrimonio per diventare medica

Ottavia Margaret Wilberforce (nata proprio ottava dopo i suoi fratelli) , dopo aver rifiutato il matrimonio col pretendente scelto dalla sua famiglia, era entrata nella scuola di medicina di Londra per le donne nel 1913, qualificandosi nel 1920. In un anno stava già trattando gli uomini che erano stati feriti sui campi di battaglia della prima guerra mondiale al St. Mary’s Hospital.
In seguito al suo rifiuto di accettare i ruoli di moglie e madre che spettavano alle donne britanniche di classe superiore della sua generazione, suo padre le negò il sostegno finanziario. Invece fu proprio il marito designato, che lei aveva respinto per essere libera di studiare e divenire medica, Lord Charles Buxton, a finanziarle parte degli studi. Un altro aiuto economico le arrivò dalla suffragista Elizabeth Robins. Lavorò come medica all’ospedale di Santa Maria, a Londra. Dal 1923 Wilberforce esercitò la professione a Brighton.

La richiesta di aiuto di Leonard Woolf

Leonard Woolf, all’aggravarsi delle condizioni mentali di Virginia iniziò a invitare spesso Octavia Wilberforce a Monk’s House, Rodmell, per il té al fine di farsi aiutare con delle consultazioni mediche sulle condizioni della moglie a partire dal 9 dicembre 1940.

Virginia Woolf chi è Octavia Wilberforce, medica e amica

Wilberforce consigliò Virginia sul suo trattamento per le donne lavoratrici esauste presso la casa colonica di convalescenza per donne lavoratrici di Backsestown, vicino a Brighton.  Il 27 marzo 1941 Leonard portò  Virginia per un nuovo consulto della dottoressa Wilberforce a Brighton: lei ordinò il riposo completo sulla base di un esame fisico. Virginia Woolf si suicidò il giorno seguente.

Un particolare: Il nonno di Octavia, William Wilberforce, fu leader della campagna della Gran Bretagna contro lo scambio degli schiavi durante la fine del 1700.


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