L’autrice narra la storia di Virginia Woolf attraverso la sua domestica Nelly. Che per il suo 36esimo compleanno le fece un dono speciale
Il 25 gennaio è il compleanno di Virginia Woolf o, meglio dire, la sua ricorrenza. In questa occasione il Virginia Woolf Project dedica sempre qualcosa a Virginia e alle sue estimatrici e alle nostre appassionate woolfiane, che ci inviano le proprie storie, raccogliendo l’eredità della scrittrice inglese.
Noemi Veneziani, che per il Virginia Woolf Project cura la rubrica W Virginia, ha selezionato, per la ricorrenza della nascita di Virginia Stephen Woolf, il 25 gennaio (era il 1882), un estratto dal libro Una stanza tutta per gli altri di Alicia Giménez-Bartlett (Ed. Sellerio). L’autrice per narrare questa storia si è basata sui diari di Virginia Woolf ma il racconto avviene tramite lo sguardo della domestica Nelly. Quest’ultima regala a Virginia un paio di calzettoni rossi fatti a mano per il suo 36esimo compleanno. Ecco il testo da ascoltare, oppure da leggere per entrare un po’ in intimità con Virginia Woolf.
Calze rosse per Virginia
“Oggi è il compleanno della signora. Giurerei che non sta molto bene perché vaga per la casa come intirizzita dal freddo. Per dessert ho preparato una crema che le piace. A cena ci saranno delle vere salsiccie che ho scovato facendo mille giri perché tutto va sempre peggio e non si trova un bel niente. Stamattina sono andata nella sua stanza e le ho dato il mio regalo. Il mio regalo sono un paio di calzettoni di lana colore rosso fatti con una lana che ho comprato da Harrods a un prezzo molto conveniente ma di ottima qualità e di un rosso molto vivo. I calzettoni hanno due nastrini da legare alle caviglie così terranno ben caldo alla signora mentre scrive e anche in casa editrice visto che tutto il suo tempo libero lo passa lì facendo perfino i pacchi dei libri. Ultimamente lavora molto. Credo che le siano piaciuti ed è rimasta contenta. Ha detto: «Questi calzettoni si addicono al mio stato d’animo mattutino». Non so bene che cosa abbia voluto dire ma era contenta e sorrideva e diceva: «Che pensiero gentile, Nelly!». Devo dire che mi sono venuti davvero carini. Lottie dice che lei non le regala niente perché abbiamo già fin troppo lavoro, altro che perdere tempo a fare regali, se avessimo meno da fare magari ci penserebbe. Dice che io sono una sciocca perché mi creo delle complicazioni inutili oltre a quelle che ho già. Può dire quello che vuole ma a me piace che la signora sia contenta e non sopporto di vederla con quello sguardo triste che si perde nell’aria. La signora copie trentasei anni.”
Alicia Giménez-Bartlett e lo sguardo inedito su Woolf
«Credo che fra i miei romanzi, sia polizieschi, sia di natura letteraria, questo sia quello che più deve alla realtà. Tutta l’armatura della storia proviene dai diari della scrittrice e dalla grande quantità di materiale che ho consultato nel corso del lavoro». Finzione letteraria è invece il ritrovamento del diario della domestica Nelly, che servì Virginia Woolf dal 1916 al 1934. Così Alicia Ginénez-Bartlett intreccia ricerca storico-biografica, pagine autentiche e d’invenzione per far scorrere negli occhi di Nelly il gruppo di Bloomsbury che frequentava casa Woolf: il marito Leonard, Lytton Strachey, la sorella Vanessa, grande pittrice, Katherine Mansfield, la tenera amica, Vita Sackville-West, l’amante, e tutti i conoscenti che a vario titolo sono stati, con il gruppo, protagonisti di mutamenti sociali e simbolo di libertà creativa e sessuale. Ma è soprattutto nel rapporto tra la domestica e Virginia che si riflette un’intera epoca con le sue contraddizioni: il desiderio di emancipazione femminile e di classe e la sua impossibilità a realizzarsi, la solitudine e la semischiavitù di una donna che anela a uno spazio tutto per sé che le è disperatamente vietato.
Noemi Veneziani (1991), editor e content creator per una piccola casa editrice piacentina, da anni si dedica a collezionare libri, specie se usati. Oltre a trascorrere gran parte della giornata con la testa rintanata nei libri, per piacere e per lavoro, durante il tempo libero che riesce a ritagliarsi tra un impegno e l’altro, da un paio di anni a questa parte, si dedica allo studio e alla divulgazione delle opere di Virginia Woolf producendo articoli apparsi su riviste di settore [Kew Gardens: oltre il racconto per la Biblioteca di via Senato, Dietro lo specchio di Virginia Woolf per Nova Charta Editori], conducendo un breve seminario intitolato Virginia Woolf sotto la lente del bibliofilo. Prime edizioni e curiosità riservato ai membri dell’Aldus Club – Associazione Internazionale di Bibliofilia – e partecipando con alcuni contenuti multimediali, letture di due brevi brani tratti da Momenti di essere edito da Ponte alle Grazie a cura di Liliana Rampello, al Virginia Woolf Project.
Nel gennaio 2020, in occasione dell’ultima edizione del Salone della Cultura di Milano, è stata relatrice alla conferenza Donne bibliofile: una passione in crescita – accanto a Chiara Nicolini (Capo Dipartimento Libri della Pandolfi Casa d’Aste), Laura Bartoli (esperta e traduttrice di Charles Dickens) e Cristina Balbiano d’Aramengo (restauratrice e legatrice di libri). In qualità di bibliofila, per il blog di Maremagnum.com, ha scritto diversi articoli tematici e, nel 2021, ha curato una rubrica dedicata alle donne – Spazio alle donne: fare cultura nel XXI secolo – tra le quali compaiono i nomi di Elisa Bolchi e Liliana Rampello.
Dello stesso anno è la pubblicazione, sempre in collaborazione con Maremagnum.com, del saggio breve dedicato a svelare quale tra Collodi, Guareschi ed Eco, è l’autore italiano più tradotto all’estero: Qual è il libro italiano più tradotto al mondo?
Virginia Woolf Project è un progetto ideato e promosso da
Giulia Bortolini – Lo sguardo di Giulia
Laura De Benedetti – Il giusto mondo
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