Dalla ‘passeggiatrice’, oggetto erotico maschile, alla flâneuse dell’emancipazione femminile: Valentina Borla ci presenta la ‘rivoluzione’ compiuta da Woolf con ‘Mrs Dalloway’
“Camminare per le strade è un piacere che può finalmente
concedersi anche la donna, deliberatamente:
qui Clarissa è il vero motore propulsore della vicenda,
tant’è che la passeggiata
– e di conseguenza la narrazione –
prendono il via perché è lei stessa a deciderlo”
Valentina Borla
‘La signora Dalloway‘, uno dei più noti romanzi di Virginia Woolf, è ambientato a metà giugno. Per questo l’Italian Virginia Woolf Society ha istituito il ‘Dalloway‘, giornata di approfondimento dedicata al celebre racconto che ha cambiato i canoni della letteratura e non solo. Quest’anno, a causa delle restrizioni per la pandemia da coronavirus, viene promosso un evento online il 10 giugno 2020.
Nella tesi di laurea magistrale ‘A Street of One’s Own: lo spazio della flâneuse in Virginia Woolf‘, la studiosa Valentina Borla, ci porta a conoscere quella ‘strada tutta per sé‘ che Woolf compie, e fa compiere alle figure femminili che popolano i suoi romanzi, come flâneuse, donna che si allontana da sola dal focolare domestico, anche solo per una passeggiata, fuori e dentro di sé.
Buona parte della sua ricerca è relativa proprio a ‘Mrs Dalloway‘, romanzo cruciale del fenomeno della flanerie che, attraverso le vie di Londra, incrocia i destini di diversi personaggi, a partire da Clarissa Dalloway.
Ecco dunque perché, proprio in occasione del ‘Dalloway’ il Virginia Woolf Project, che è sostenuto anche Italian Virginia Woolf Society, pubblica un secondo stralcio, appositamente riassunto per l’occasione da Valentina Borla, della tesi di laurea magistrale ‘A Street of One’s Own: lo spazio della flâneuse in Virginia Woolf‘ sulla ‘passeggiata letteraria‘ lungo quella ‘strada tutta per sé‘ che Woolf ha percorso e ci ha lasciato in eredità.
“L’immagine della passante – scrive Borla – verrà sovvertita durante il Novecento, proprio grazie a questo forte desiderio di indipendenza, di ricostruire da zero il punto di vista femminile sulla metropoli moderna, in vere e proprie camminate letterarie che permettono al lettore di cogliere la necessità di auto-affermazione attraverso la flânerie.
È in questo periodo che la donna riesce a far sentire la propria voce, guadagnando uno spazio che, come vedremo, è anche spazio dell’emancipazione, se si pensa in primis al movimento delle suffragette e alla fondazione del movimento femminista”
Ecco il testo sulla flâneuse, pubblicato per gentile concessione dell’autrice.
Il primo stralcio della tesi di laurea magistrale ‘A Street of One’s Own: lo spazio della flâneuse in Virginia Woolf‘ di Valentina Borla ha inaugurato ‘Nella stanza di Virginia’, la nuova sezione che Virginia Woolf Project ha deciso di dedicare a chi vuole entrare nel mondo woolfiano, accedendo a tesi e studi che aprano nuove visioni, che come un faro gettino nuova luce su percorsi specifici che ci conducano all’essenza di questa scrittrice straordinaria.
1 – A streets of one’s own
Valentina Borla, 25 anni, provincia di Torino, è neolaureata al corso di laurea magistrale in Culture Moderne Comparate all’Università degli Studi di Torino.
Redattrice per giornali online, aspira a lavorare come docente di lettere presso la scuola secondaria.
Appassionata di viaggi, di letteratura, arte e fotografia, nel tempo libero scrive racconti e poesie. Cura il blog personale Scrivo solo quando piove
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